Modificare la mente attraverso la Mindfulness

Gli studi sulla Mindfulness e sulla sua applicazione in campo clinico evidenziano come il cervello sia modificabile e come, di conseguenza, anche la percezione di noi stessi e della realtà sia altrettanto trasformabile in ogni istante.

Il modello della nostra esperienza di vita non è fisso, immutabile, ma anzi plasmabile attraverso pratiche – come la Mindfulness – mirate a favorire maggiore benessere. Praticando costantemente la meditazione si mette in moto una sorta di riavvio del cervello: si sviluppano maggiore attenzione, lucidità, chiarezza e presenza mentale.

Questo “riavvio” aiuta a sciogliere schemi mentali rigidi, cristallizzati nel tempo, sostituendoli con modelli più flessibili, ricettivi e potenti. Tale aspetto lo aveva già messo in luce Sri Aurobindo, tra i massimi filosofi dell’India moderna, affermando: “Noi siamo i maestri delle cose e non le vittime delle loro reazioni”, intendendo con ciò proprio la capacità di modificare la nostra percezione e la nostra esperienza di vita.

Dal libro “Mindfulness Immaginale” (Ed. Mediterranee, 2016)

un libro per sempre

Ascoltare il Cuore

Se non ascoltiamo il cuore, ascolteremo lo schiamazzo del mondo e finiremo per camminare a passo di marcia in una società preda del consumismo, della brama di possesso, della paura e delle preoccupazioni, senza aver vissuto la nostra vita.

Abbiamo una vita da vivere.

Il cuore ha tutte le risposte.

Michael Beckwith


cuore-1

Ri-tornare alla Natura

Quanto più si è sviluppata la conoscenza scientifica, tanto più il mondo si è disumanizzato: l’uomo si sente isolato nel cosmo, poiché non è più inserito nella natura e ha perduto la sua “identità inconscia” emotiva con i fenomeni naturali. Questi, a loro volta, hanno perduto a poco a poco le loro implicazioni simboliche […]

Nessuna voce giunge più all’uomo da pietre, piante o animali, né l’uomo si rivolge a essi sicuro di venire ascoltato.

Il suo contatto con la natura è perduto, e con esso è venuta meno quella profonda energia emotiva che questo contatto simbolico sprigionava.

C.G. Jung (da L’uomo e i suoi simboli)

nippon