Pace e Rinascita

In questo tempo pasquale possiamo sentire le energie del risveglio della natura. Si assiste alla forza germinativa della terra.🌿🌷

La manifestazione della Primavera è una metafora della Risurrezione. Tutto rinasce.

Possiamo accogliere questo processo di rinnovamento, di vita e di colori attraverso la Meditazione con il glicine.

Come scrivo nel mio libro dedicato proprio alle “Meditazioni con i fiori 🌸 il glicine simboleggia amicizia sincera, rispetto e disponibilità.

Inoltre, esprime un senso di umiltà, che si manifesta attraverso i grappoli che, in piena fioritura, pendono verso il basso, come a indicare riverenza. Non è un caso che in molti templi buddhisti giapponesi si possano ammirare questi fiori, manifestazioni della devozione verso l’Illuminato.

Meditiamo quindi sulla bellezza poetica del glicine,
invocando amicizia sincera, rispetto e disponibilità
nella nostra vita e nella società nel suo insieme.✨

Che sia una Pasqua di risveglio delle voci di Pace.🕊


Questo meraviglioso, generoso e fecondo pianeta che chiamiamo Terra
ha dato vita a ciascuno di noi,
e ciascuno di noi custodisce la Terra
in ogni singola cellula del proprio corpo.
Thich Nhat Hanh

La gentilezza fa bene a noi e alla società nel suo insieme

Il 13 novembre si celebra la Giornata della Gentilezza. In tempi difficili come questi, dove emergono con più facilità sentimenti dannosi come rabbia e odio, celebrare una simile giornata ci dovrebbe far riflettere proprio sul potere della Gentilezza.

Perché essere Gentili fa bene a noi stessi e alla società.

Quando risvegliamo il sentimento della gentilezza e compiamo atti gentili nutriamo generosità, benevolenza, empatia, compassione (da cum patior), solidarietà, ovvero sentimenti e atteggiamenti che creano le basi della nostra umanità.

La gentilezza si manifesta prendendosi cura di un’altra persona, senza aspettarsi nulla in cambio, o compiendo un semplice gesto inaspettato che porta benessere, felicità e bellezza nel mondo.

Una mente compassionevole è come un elisir: trasforma le situazioni negative in positive. Per questo non dovremmo circoscrivere le nostre manifestazioni di compassione alla nostra famiglia e ai nostri amici. Né tanto meno considerare la compassione una prerogativa esclusiva di monaci e preti, medici, infermieri e operatori sociali. Riguarda ogni parte della comunità umana.
Sua Santità il Dalai Lama

Anche sul piano psicofisico, essere gentili fa bene, poiché previene e cura stress, aumentando i cosiddetti ormoni della felicità, come la serotonina e l’ossitocina.

Non dimentichiamo poi che compiere un atto di gentilezza significa stimolare anche i neuroni specchio in tal senso… spingendo chi ci è accanto a fare lo stesso.

Quindi SPARGIAMO SEMI DI GENTILEZZA A CASO….

La gentilezza è la catena forte che tiene legati gli uomini
Goethe

gentilezza

Introspezione, materialismo e Kali Yuga

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Una frase del Mahatma Gandhi, tra le più note e più estrapolate, ma anche tra le meno attuate nella realtà.

In un’epoca dominata dai social, dalla realtà virtuale, dall’intelligenza artificiale e dal metaverso, questioni fondamentali per l’umanità rimangono ancora senza risposte e soluzioni.

Guerre, violenze e odio sono all’ordine del giorno nei notiziari.

Per utilizzare un’immagine tipica dell’Induismo, possiamo dire che l’umanità è immersa nel Kali Yuga, espressione che indica proprio un’era oscura. Gli “yuga” sono, per l’Induismo, le ere in cui viene suddivisa l’evoluzione della storia umana e del pianeta.

Nel Kali Yuga il grado di onestà è a un livello molto basso, mentre le conoscenze antiche vengono sempre più dimenticate. Dominano il male, le ingiustizie, la rabbia, la paura, la disperazione.

Se però osserviamo e analizziamo tutte le distorsioni di questo mondo, rischiamo di sprofondare nello sconforto e in un senso di impotenza.

Se invece abbracciamo e facciamo nostra la frase di Gandhi ““Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, allora, tutto assume una prospettiva diversa.

Capiamo che non occorre aspettare qualcosa o qualcuno per compiere piccoli passi che – sommati a quelli di altre persone – possono tracciare il sentiero del vero cambiamento.

Per cambiare un mondo in cui emergono ancora guerre, odio, soprusi, occorre partire da ognuno di noi.

Bisogna comprendere l’origine della nostra e dell’altrui collera.

Viviamo in una società del benessere, ma dominata da un eccessivo materialismo.

Abbiamo tutto – smartphone, auto veloci, cibo, vestiti, un riparo dove dormire e molto di più – eppure l’insoddisfazione appare cronica.

Non siamo contenti, cioè non ci accontentiamo di ciò che siamo e abbiamo.

Materialismo non fa rima né con felicità, né con serenità.

Per essere felici non serve correre e vivere con un ritmo frenetico per guadagnare e possedere sempre più oggetti.

Per capire dov’è la gioa reale e come poterla sentire e vivere, occorre fermarsi e guardare dentro a se stessi.

Rimanere in silenzio, assaporare la solitudine, meditare: il cambiamento parte dall’interno di noi.

Silvia C. Turrin

Fermare la guerra nella nostra mente

“La violenza è sempre vicina. I semi della violenza sono individuabili nei nostri pensieri, nei nostri discorsi e nelle nostre azioni, ogni giorno […]

In questo modo la violenza che si trova nella nostra mente si manifesta nel mondo.

Le guerre che si combattono ogni giorno fra i nostri pensieri o all’interno della nostra stessa famiglia sono strettamente collegate con le guerre che si combattono in tutto il mondo.

Quando riconosciamo la violenza che ha messo radici in noi, nel nostro modo quotidiano di pensare, parlare e agire, possiamo risvegliarci e vivere in un’altra maniera: possiamo impegnarci a fondo a vivere in presenza mentale, a vivere in pace.

Se facciamo risplendere la luce della consapevolezza sulla violenza che abbiamo nel cuore e nei pensieri, possiamo fermare la guerra proprio là dove nasce, nella nostra mente; e se fermiamo la guerra nella nostra mente e nel nostro cuore, sapremo di certo come fermarla fuori.”

Thich Nhat Hanh (11 ottobre 1926 – 22 gennaio 2022)