Contemplare l’evanescente bellezza

Nel mese di Aprile si disvela pienamente la bellezza della Primavera, con lo sbocciare di un’incredibile varietà di fiori e piante.

È un periodo ideale per immergersi nella Natura e praticare la meditazione camminata. Compiere passi in modo lento e consapevole, aiuta a lasciare andare pensieri ed emozioni pesanti. Grazie al contatto con Madre Terra, meditando in movimento, possiamo più agevolmente rilasciare tensioni e stress.

Un modo per staccarsi completamente da ogni forma di tecnologia digitale. Eh sì, perché la meditazione camminata nella Natura presuppone una regola, una sola, ma fondamentale: spegnere il proprio smartphone o lasciarlo silenzioso.

Quando meditiamo in movimento in un bosco, in un parco, in uno spazio verdeggiante assorbiamo le energie degli Elementi. Siamo connessi al mondo circostante, eppure, al contempo, riusciamo ad accedere al nostro spazio interiore: in questo modo, possiamo ritornare a noi stessi, alle emozioni e alle sensazioni più profonde.

Aprile è poi un mese ideale per ammirare la bellezza poetica e la natura effimera dei fiori.

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Proprio in questo periodo, nel Sol Levante, viene celebrato l’Hanami, parola che in giapponese significa “guardare i fiori”, riferendosi con ciò all’usanza nazionale di ammirare l’effimera bellezza dei sakura (i fiori di ciliegio). Un evento che attira nei parchi e nei giardini migliaia di giapponesi e di turisti, desiderosi di contemplare questo spettacolo della natura che, ciclicamente, si rinnova.  

La tradizione dell’Hanami è molto antica e attorno ad essa ruotano varie storie. Tra queste troviamo il racconto secondo cui fu il sacerdote En-no-Ozuno, nel VII secolo, a piantare gli alberi di ciliegio, sul monte Yoshino, oggi sito Unesco. In questo luogo situato nella prefettura di Nara, è possibile ammirare uno dei più suggestivi spettacoli dei ciliegi in fiore. Non a caso, Yoshino in Giappone viene chiamato “Ichimoku nu senbon”, espressione che significa “il lusso di veder mille ciliegi”.

Originariamente, l’Hanami era riservato soltanto alle classi nobiliari e ai poeti, i quali, immersi nella bellezza dei sakura, sorseggiavano sakè e declamavano poesie ispirate alla bellezza dei fiori di ciliegio. Celebri erano le feste organizzate dall’Imperatore Saga (786-842) ai piedi dei sakura. Soltanto durante il periodo Edo (1603-1868), questa usanza iniziò a oltrepassare gli ambienti di corte per estendersi progressivamente a ogni classe sociale.

Come ricordo nel libro dedicato alle Meditazioni con i fiori, l’Hanami è anche un evento in cui si manifesta uno dei principi della filosofia estetica nipponica, ovvero “Mono no Aware”, che indica la bellezza delle cose effimere. I fiori di ciliegio rappresentano proprio questa transitorietà. Si possono ammirare solo per poco tempo, sono evanescenti.

La fugacità della bellezza dei sakura ci permette di meditare sul momento presente. Portando l’attenzione al qui e ora diveniamo consapevoli dei piccoli, così come dei grandi momenti della nostra Vita.

E l’haiku di  Kobayashi Issa ci ricorda come i momenti di sofferenza siano accompagnati anche da attimi di poesia e di bellezza: occorre ampliare la propria visione della realtà.

Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.
Kobayashi Issa

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